Visita la Casa dell'Alchimista e assaggia il latte e il formaggio locali
Alla scoperta dell’Alpago: Chies e Valdenogher
Visita la Casa dell’Alchimista e assaggia il latte e il formaggio locali
Valdenogher è un piccolo paese dell’Alpago, dove si trova la cosiddetta Casa dell’Alchimista, un bellissimo edificio cinquecentesco (poi rimaneggiato nel ‘700) ed ora restaurato e trasformato in Museo. Si narra che un alchimista, forse veneziano o addirittura egiziano, per sfuggire all’inquisizione, fosse scappato fin quassù.
La sua casa “parla”, attraverso i simboli della facciata, rigorosamente divisa in tre settori, tre come il numero-base dell’alchimia. C’è sulla facciata il simbolo del caduceo, che assomiglia stranamente alla doppia spirale del DNA. Ci sono i due vasi, la Natura e l’Alchimia, da cui si diparte la vite, l’albero della vita, che produce frutti perfetti. E sopra la finestra centrale l’immagine dell’ermafrodita, la perfetta sintesi fra maschile e femminile.
All’interno della casa ci sono tre piani – di nuovo -. Rappresentano la Materia che è stata prima decomposta, poi purificata e infine trasformata. La fornace dell’alchimista è stata utilizzata per la trasformazione della materia. Gli alchimisti in realtà erano scienziati eclettici, che volevano riportare la materia al suo stato precedente, al fine di scoprire il segreto della sua genesi. Gli scienziati moderni del CERN di Ginevra sono interessati allo stesso processo, in realtà!
Il latte biologico di San Martino
Qui nella zona dell’Alpago ho anche imparato qualcosa in più sulla produzione locale del latte. Mirko, titolare di un’azienda agricola di 90 ettari sull’altopiano del Cansiglio, è uno dei pochi allevatori rimasti. Insieme ad altri sei agricoltori entra a far parte di una Cooperativa Sociale che produce latte biologico e diversi tipi di formaggio. Tutti questi prodotti sono strettamente legati al territorio in quanto il pascolo è locale e la distribuzione avviene solo a livello locale. Vendono i loro latticini solo ai negozi locali e ai turisti. La filiera più corta di sempre: i prodotti vengono portati dalla terra ai consumatori, con pochi passaggi intermedi.
Nel paesino di Chies, ho visitato la vecchia latteria con il maestro in pensione Osvaldo (se vi capita di conoscere l’italiano, la lateria, con una sola T, invece della corretta forma latteria). È un caseificio sociale, che da tempo ha smesso di funzionare. Ogni famiglia della zona dell’Alpago aveva poche mucche, producendo più o meno dai 15 ai 20 litri di latte al giorno. Non più di tanto, considerando che una sola vacca da latte ora ne produce il doppio. In seguito ogni famiglia aveva diritto a ricevere una percentuale del prodotto – burro, formaggio o ricotta.
Il vecchio caseificio è ancora lì. Si vedono il vecchio impianto dell’acqua, utilizzato per la zangolatura del burro, la caldaia in rame, gli stampini per il burro ei contenitori per il latte. Osvaldo mi ha guidato all’interno spiegandomi come si producevano burro, panna e formaggio … Fino a qualche anno fa le classi elementari venivano qui per imparare tutto e poi gli studenti erano entusiasti. Purtroppo non vengono più. Un vero peccato, stanno perdendo una lezione degna!
Patrizio Roversi
Immagine di Flickr User Luigi Mengato
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