Cucinata sui fornelli della sua storia! Meglio godersela in inverno...
Meno male che la Sicilia c’è!
Destinazione ideale per un eco tour in bicicletta
Quando penso a qualcosa di “esotico” mi viene in mente… la Sicilia. Sarà che il primo viaggio l’ho fatto da piccolo con i miei genitori in dicembre in Sicilia e sono rimasto scioccato dalla differenza abissale di vegetazione, di clima, di sapori, di profumi tra la Padania da dove venivo e l’Isola, fatto sta che mi rassicura avere “in casa”, a un’ora e mezza d’aereo da dove abito, un “altrove” così diverso, così affascinante.
Un posto dove l’inverno non è pesante come al nord, dove l’influsso estetico, culturale e storico è così diverso da casa mia, dove Arabi e Normanni hanno lasciato un’impronta così forte. E dove i Monsù (cioè i cuochi Francesi del XVIII secolo) hanno ibridato in modo incredibile la cucina locale fino a creare la gastronomia più ricca, barocca e nel contempo leggera (grazie agli ingredienti naturali strepitosi) del mondo. Meno male che la Sicilia c’è!
Credo d’aver visto molte parti della Sicilia, ma non mi basta mai. Ho visitato Palermo e l’Agrigentino, per terra e in barca, e poi Trapani e le Egadi, San Vito lo Capo e Cefalù, Enna e soprattutto la striscia orientale, da Messina a Capo Passero. Ho trovato amici che mi hanno illustrato il Barocco incredibile di Ragusa Ibla, sono andato sulle tracce del formaggio Ragusano DOP e anche del cioccolato di Modica, cucinato alla maniera dei nativi americani.
Tra le altre cose – lo ammetto – ho fatto anche il turista-montalbanista, cioè sono andato a vedere i luoghi di Camilleri. Ho visto persino la Casa del Commissario, la villetta della Vigata di fantasia.
E ci tornerei domani…
Cicloturismo in Sicilia
Che ne dite di provare un’esperienza eco-turistica in bicicletta? Amo molto il cicloturismo e la Sicilia è una destinazione perfetta. Questa regione mi lascia a bocca aperta…
La bocca è appunto aperta, nel 70% dei casi, per pura sorpresa e ammirazione, per posti davvero magnifici, sia dal punto di vista ambientale/paesaggistico che storico/architettonico. Poi c’è un 20% dei casi in cui la bocca è aperta per… mangiare: la cucina e i prodotti siciliani sono inarrivabili, per sapidità (la terra è fertilissima) e anche per abilità gastronomica.
Resta un 10% dei casi, in cui – francamente – la mia bocca è aperta per imprecare contro le brutture che inquinano in tutti i sensi un territorio stupendo: case&casette, capannoni, serre fatte male, svincoli e viadotti, periferie deprimenti. Questo vale per (quasi) tutta l’Italia, ma in Sicilia uno s’arrabbia di più, perché si è rovinato un territorio particolarmente prezioso.
E questa osservazione critica vale maggiormente se si tratta di itinerari in bicicletta, un modo slow di procedere in cui ti godi meglio la bellezza, ma non hai modo di evitare la bruttezza!
Patrizio Roversi
Le foto:
Ragusa Ibla (foto di copertina): Isabella, Flickr user LaPetra
Palermo: Dimitry B., Flickr user Ru_Boff
Agrigento: Alain Muller, Flickr user Alain Muller
Cefalù: Andrea Ciambra, Flickr user Tchacky