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Religione e spiritualità a Gubbio e Assisi

Un itinerario da turisti pellegrini nella terra di San Francesco e Santa Chiara

Il mio slow tour di Gubbio parte dalla famosa storia del Lupo e di San Francesco, ho visitato la Piazza, che è una terrazza dalla quale si vede il cielo. Poi mi sono infilata in una magnifica bottega di ceramisti: questa tradizione è molto famosa per la tecnica che permette di moltiplicare i colori. Mi son fatta tre giri attorno alla Fontana dei Matti, ricevendone in cambio un “diploma di matta”.

Ma ho visto anche una cosa che i turisti non credo che vedano normalmente: sono salita sul  Monte Ingino, che domina la città col suo Monastero di Sant’Ubaldo. Un monte coperto di verde e in particolare di cipressi, che innanzitutto ti regala una visione unica della Valle, ma soprattutto è costellato di interessantissimi  glifi, cioè di pietre incise. E c’è una grotta molto misteriosa nota per essere stata abitata da una santa eremita ma che racchiude segreti e che ha incuriosito fin dall’antichità tante persone: un luogo legato all’Aldilà, ricercato durante la guerra dai nazisti. Un paesaggio unico che forse è servito come ispirazione per il famoso quadro Il Bosco Sacro di Arnold Bocklin, come mi ha raccontato lo studioso Mario Farneti.

Eremiti

Poi, visto che ero in zona, ne ho approfittato per andare a trovare un amico, Jacopo Fo, che da più di vent’anni ha costruito qui, a Santa Cristina, la sede della sua Università di Alcatraz, un Centro di attività ludico-teatral-ecologiche e di “prospettive per un Mondo nuovo”. Ho passato una giornata bellissima, in compagnia di personaggi straordinari, come si trovano soltanto qui.

Ma l’Umbria è anche questo: un posto dove gli “eremiti” (che siano da soli o anche in compagnia) sono particolarmente ispirati. Qui sono nati da sempre luoghi dove concentrarsi per ipotizzare “un’altra Umanità”. In fondo questo rappresentavano gli eremitaggi, questo erano i Monasteri. E, tra gli altri, c’è anche un posto come Ananda, un “Centro Internazionale di Yoga e meditazione per l’auto-consapevolezza ed evoluzione spirituale”, ispirato alla filosofia del famoso maestro Yogananda, quello che ha scritto appunto L’autobiografia di uno Yogi. Anche qui ho passato una giornata interessantissima e sono in grado di consigliare soprattutto… il Ristorante Vegetariano! Mi sono persino portata via un libro di ricette, chissà se riuscirò a diventare finalmente vegetariana anche io…

Assisi

continuo nel mio pellegrinaggio turistico-spirituale e, se si parla di Spiritualità, non si può non parlare di Assisi, la Patria di San Francesco. Qui, dentro la Basilica, ho visto il “fotoromanzo” illustrato da Giotto sulla vita di San Francesco: un affresco meraviglioso e famosissimo che un Frate  mi ha raccontato nei particolari. Poi ho visto la Tomba del Santo, oggetto di pellegrinaggi e quindi massimo centro d’interesse della cittadina. Il Frate mi ha raccontato come, nella varie epoche, ci sia sempre stato il terrore che le spoglie venissero trafugate e portate altrove. Eventualità non tanto remota: per esempio è successo a San Nicola, “trafugato” dalla Turchia a Bari.

Ma, attenzione: ad Assisi non c’è solo Francesco, ma anche Santa Chiara. Grande Santa! Una ragazza con una enorme determinazione e fede. A lei è dedicato addirittura un musical, replicato quasi tutti i giorni al teatro Metastasio e realizzato da un gruppo di professionisti e giovani dilettanti preparati dalla Compagnia Teatrale dell’Associazione Dare attraverso mesi di corsi e di prove, un vero e proprio “Saranno Famosi”, coordinato da Annamaria Bianchini che è anche la regista e l’interprete del musical.

Syusy Blady

Immagine di Chris Yunker (Flickr user)

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