Sei itinerari a basso impatto ambientale in Italia con Syusy e Zoe
Viaggio in Siria
Un documentario di Syusy Blady on demand su Per Caso TV
Sul numero in edicola di Turisti per Caso Slow Tour per la rubrica in collaborazione con EMERGENCY sui “Viaggi impossibili per guerre dimenticate”, Syusy racconta il suo viaggio in Siria (e in Libano, a Baalbek). Finalmente disponibile anche il documentario di quel viaggio, oggi, dopo anni di conflitti, tensioni e distruzione, un documento prezioso.
Sul documentario:
Ultimamente ci tocca spesso “celebrare il funerale” di magnifiche mete turistiche, luoghi meravigliosi devastati dalla guerra e quindi, per un periodo che purtroppo si prevede lungo, non più visitabili. Quando un luogo è interdetto al turismo significa che sta male e che chi ci abita soffre. Turismo – vale la pena ripeterlo ancora una volta – significa pace e benessere. Il luogo a cui faccio riferimento oggi è la Siria. Per fortuna io-Syusy ci sono stata 15 anni fa, di mia iniziativa, non era un viaggio commissionato da nessuno.
Il viaggio in Siria è uno dei più interessanti che si possano fare da un punto di vista della storia e dell’archeologia: si dice che l’essere umano ha due Patrie, la propria Patria di nascita e poi la Siria! Perché qualcosa del suo passato nasce comunque da qui, qualche elemento della sua identità risale a questi luoghi. Qui nasce il Protocristianesimo (ci sono mete come Maalula dove è nata la tradizione degli Eremiti o come Damasco dove nella Moschea c’è la tomba di San Giovanni e un minareto dal quale Gesù dovrà scendere nell’ultimo giorno). In Siria ci sono tracce della nascita dell’Islam e del Sufismo. Ma a parte le religioni, la Siria rappresenta proprio la storia della Civiltà! Basta pensare a luoghi come Ebla (dove ho incontrato gli archeologi della Sapienza di Roma e dove sono state trovate le tante tavolette incise in lingua cuneiforme), oppure ad Aleppo col suo meraviglioso Museo (che ora chissà in che condizioni sarà, perché tutti ci ricordiamo del Museo Archeologico di Bagdad che è stato saccheggiato durante la guerra). C’è l’Eufrate, il fiume che con la sua mezzaluna fertile ha favorito la nascita della Cultura Sumera, che ho potuto vedere nel magnifico sito archeologico di Mari, ai confini con l’Iraq. Poi, nel deserto, c’è Palmira, ora martire conclamata della violenza dell’isis, che rappresenta i contatti con l’Oriente, teatro delle gesti della regina Zenobia che osò sfidare Roma: si presentò ai miei occhi come un porto nel deserto, un caravanserraglio in cui facevano tappa tutte le carovane da e per l’Oriente…
In Siria c’è anche la storia delle Crociate, che si legge bene nel Krak des Chevaliers, il castello che è stato Cristiano, poi Arabo, poi di nuovo Cristiano, coi Templari accusati di intrattenere strani rapporti con la Setta degli Assassini… Ma in Siria ci sono anche tracce imponenti della Romanità, con le “Città abbandonate” piene di mosaici meravigliosi di epoca romana-bizantina (come a Ravenna, ma anche più belli). E poi naturalmente c’è soprattutto la gente di oggi, la popolazione Siriana, fatta di donne e bambini e uomini che ho visto nelle campagne. Tutto questo è stato distrutto dalle bombe. Ha significato per la popolazione sofferenze inaudite e per noi l’impossibilità di vedere e godere di tutti questi tesori. Il documentario che io-Syusy ho girato in Siria non è mai stato visto in nessuna TV, adesso che questi luoghi preziosi sono al centro di un conflitto, che almeno si sappia che cosa abbiamo distrutto.
Syusy Blady