Genova nascosta: Boccadasse

Genova è come una città multi centralizzata e Boccadasse è un vero tesoro nascosto al suo interno. Una perla nota ai genovesi alternativi, quelli che non amano le discoteche e i centri commerciali, quelli che amano camminare per croze de mar, le stradine sulle quali si cammina a bordo del mare, cantate da De André.

Quando ci arrivi vedi gente seduta a leggere il giornale sulla piazza della chiesa dedicata a Sant’Antonio. E guardando giù verso il mare vedi pescatori tirare in secca la loro barca e una spiaggetta circondata da case basse. Scendendo per la stradina ti puoi (devi) fermare al bar che fu il ritrovo degli artisti anni ’70, da Paoli a Lauzi allo stesso De André. Il padre del gestore attuale l’ha riempito di bottiglie di liquori provenienti da tutto il mondo. Ho voluto metterlo alla prova: ho chiesto un rhum specialissimo alla noce moscata, che ho scovato per caso solo alle Grandine, ai Caraibi.  Ce l’avevano! E ho fatto colazione con quello. Forse per questo Boccadasse mi e’ sembrata un paradiso, ma non credo sia solo merito del rhum.

Qui ho incontrato tutte persone particolari, orgogliose di abitare in un angolo di paradiso che è il premio per chi lo va a scovare. La padrona del bar sulla spiaggia mi ha fatto firmare addirittura una sedia a ricordo del mio passaggio, facendomi sentire a casa. Ho conosciuto la signora del balconcino (col cane affacciato alla ringhiera) che viene immortalata in tutte le fotografie di Boccadasse.

Poi mi è capitato di mangiare ai Tre Merli, un ristorante magnifico e affacciato sul mare. È l’ accoglienza che rende unica Boccadasse: alla faccia del pregiudizio che vuole i genovesi chiusi e scontrosi! Per far piacere a Patrizio ho anche chiesto dove abitava Livia, la fidanzata del Commissario Montalbano, ma nessuno lo sa…

CONTINUA? Forse…

Syusy Blady

Immagine di copertina di Giorgio Minguzzi (Flickr user iz4aks)