Una vera fattoria a 4 km da Piazza del Duomo!
Milano verde: Le “limousine” della Cascina Battivacco
Non sono delle auto di lusso, ma delle mucche!
Fare un itinerario agricolo a Milano non è un paradosso. Milano fin dal nome è legata all’agricoltura: Mediolanum significa in medio lanae, in mezzo alla lana di una scrofa lanuta, a metà tra un maiale e una pecora. Milano è sorta sulla linea dei fontanili. Milano da bere?! No, quello era un altro slogan riferito agli aperitivi, in realtà Milano è strettamente legata all’acqua. Nel 1100/1200 i monaci cistercensi cominciano a fare le prime bonifiche, a tracciare i primi canali. Poi arriva Leonardo Da Vinci e l’idraulica diventa scienza.
Tutto per l’irrigazione, tutto per l’agricoltura e tutto per i trasporti dalla campagna alla città attraverso i Navigli: il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese, che arrivano alla Darsena, il Porto della città. Io a questo punto ho preso la ciclabile di fianco al Naviglio Grande, ma volendo si prende la metropolitana, si scende a Famagosta e al ponte di ferro a destra si è già in via Parenzo, per vedere le limousine! Roba di lusso, ma non sono automobili… sono vacche! Le vacche limousine vengono dalla Francia, queste sono già di terza o quarta generazione, si può dire che siano autoctone. La cosa stupefacente è che siamo in un vero allevamento, in una vera azienda agricola assolutamente dentro Milano!
Lucia è la padrona della cascina Battivacco, quindi la contadina. Non è proprio la rappresentazione agricola che c’è nel Quarto Stato di Pellizza da Volpedo: sembra più un’intellettuale prestata all’agricoltura, eppure è lei, col marito, a mandare avanti l’azienda. La cascina risale al Medioevo, al 1200/1300, e adesso è letteralmente circondata da palazzi, ma la città non è riuscita a soffocarla. L’azienda ha addirittura 600 ettari di terra, tra i quali 100 ettari di risaia e una cinquantina di ettari coltivati a foraggio, mais e soia per le 40 limousine.
Siamo nel Parco Agricolo sud di Milano, all’interno del consorzio DAM: il Distretto Agricolo Milanese, che vuole ri-ruralizzare Milano e farla diventare “città di campagna”. Sono coinvolte una trentina di aziende consorziate. È un progetto ambizioso, l’idea è riportare la città a conoscere le proprie radici, far scoprire l’anima agricola della città. Milano si deve accorgere che non c’è solo il settore terziario, c’è soprattutto il primario!
Patrizio Roversi
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