Un tempio della conoscenza lungo il Cammino di San Benedetto
Rieti e la Valle Santa del Lazio
Un trekking spirituale e naturalistico sulle orme di San Francesco
Guardando la cartina d’Italia ci si accorge che Rieti è posta proprio al centro di una ics immaginaria. Infatti, ora che sono in viaggio lungo il cammino spirituale di San Francesco, mi trovo esattamente al centro del paese, in Piazza Centro d’Italia, appunto, a Rieti!
Rieti è il luogo dove Francesco, non ancora santo, patrono d’Italia e ispiratore dell’enciclica Laudato si, partì per il suo peregrinare nella Valle Santa reatina. Anche io sono qui per ripercorrere il suo cammino, come questo gruppo di bambini che incontro in piazza… C’è anche il Sindaco in tricolore che consegna loro qualcosa: è il passaporto del pellegrino! Questo percorso è in piccolo un Cammino di Campostela, il modo ideale per vivere la natura e la spiritualità in uno dei luoghi più significativi della nostra penisola. Il passaporto del pellegrino è stato distribuito ai ragazzi che visiteranno i 4 santuari francescani della Valle Santa: i santuari di Fonte Colombo, Greccio, Poggio Bustone e La Foresta. Concluso il pellegrinaggio, il comune di Rieti darà una certificazione finale. Un po’ come la conchiglia del pellegrino di Santiago! La cosa unica di questo cammino è che è circolare, Rieti è il punto di partenza e anche il punto di arrivo. E il bello, per me, è che non si tratta di un percorso impegnativo. Sono circa 80 km, facendo 20 km al giorno si può percorrere tutto in 4 giorni facendo tappa nei 4 santuari francescani.
Ogni santuario è legato a un momento particolare della storia e dell’elaborazione spirituale di San Francesco: a Greccio nel 1223 Francesco ebbe la geniale intuizione del presepe vivente, a Fonte Colombo ha scritto la regola dell’ordine francescano, alla Foresta ha avuto l’ispirazione per il Cantico delle Creature, a Poggio Bustone ha detto la frase storica che ha ripreso anche il Papa quando è stato eletto: “Buongiorno buona gente”, ed è il primo luogo che ha incontrato dopo aver abbandonato Assisi. Il primo luogo della sua strada spirituale, da povero, dopo essere stato un ricco mercante. Da sostenitore della pace, dopo essere stato guerriero. Da umile, dopo essere stato uno dei figli prediletti e coccolati della borghesia commerciale di Assisi.
Già perché San Francesco all’epoca non era ancora santo, era solamente Francesco. Un uomo che si era spogliato di tutti i suoi beni per vivere fino in fondo la vita di Cristo. È un personaggio unico, che ha la capacità di unire credenti e non credenti, che va al di là delle convinzioni spirituali di ciascuno e degli orientamenti filosofici e culturali. Un personaggio ecumenico, nel vero senso della parola! E per me (ed è un complimento!) era un hippie ante litteram: il primo nella storia dell’umanità a mettere sullo stesso piano gli esseri umani, gli altri esseri viventi e la natura. Per questo è anche considerato il primo ecologista della storia! Parto per il cammino di Francesco, allora. Un cammino che possono fare tutti!
Prima di andare via da Rieti lungo il Cammino, però, devo visitarla. Cosa vedere? Il Palazzo Vecchiarelli, su via Roma, un palazzo molto antico e la chiesa di San Francesco, costruita nel Medioevo. La fontana dei delfini e le mura romane che circondano la città. Da vedere anche la cattedrale dove, nella cripta, è rimasta impressa la faccia di Gesù Cristo e l’antico ponte romano. Nel periodo fascista si provò ad abbatterlo, ma resistette ed ancora è visibile sotto al ponte moderno che lo sovrasta, oggi abitato da oche e anatre. Effettivamente l’acqua in questa zona la fa da padrona, prima qui c’era un lago molto esteso che occupava tutta la valle, in epoca romana venne prosciugato aprendo una parte di montagna che ostruiva l’uscita dell’acqua e lì, dove l’acqua ritornò a scorrere, si è creata niente meno che la Cascata delle Marmore. Col tempo l’acqua riprese a formare un lago che San Francesco, attraversò in barca per arrivare a Greccio, dove sono diretta io.
Syusy Blady
Grazie a Visit Lazio, Il Cammino di Francesco e al MiBACT