Un pellegrinaggio sulle tracce di San Francesco e San Benedetto
Scoprire Roma dal finestrino del tram
Un itinerario che vale ben di più del costo del biglietto
Una volta, a Roma, la rete dei tram era molto più vasta di quella di oggi. Le prime vetture elettriche comparvero in città nel lontano 1890. Prima ancora c’erano solo gli omnibus trainati dai cavalli. Fu a metà Novecento e soprattutto a partire dal 1960, anni in cui Roma ospitò le Olimpiadi, che la rete tramviaria venne ridotta drasticamente, a favore delle automobili.
I tram però, per fortuna, ci sono ancora e il loro andamento, lento ma non troppo, ha in sé qualcosa di antico che ci porta indietro nel tempo e ci fa recuperare il gusto del viaggio. Trovare posto vicino al finestrino e godersi lo spettacolo delle facciate degli edifici che scorrono davanti ai nostri occhi, magari tra due ali di platani, è qualcosa che vale molto di più del prezzo del biglietto. C’è sempre qualcosa da scoprire lungo il tragitto, anche per chi a Roma abita da una vita.
Provare per credere, salendo, ad esempio, a bordo del tram 19. Il capolinea è in periferia, a Centocelle, quartiere popolare molto caro a Pier Paolo Pasolini. Da qui il tram si avvia verso il centro passando per Porta Maggiore, lungo le mura costruite dall’imperatore Aureliano, che sono tra le cinte murarie antiche più lunghe e meglio conservate al mondo.
Poi il tram 19 attraversa un altro importante quartiere, San Lorenzo, il cui nome è legato a un tragico evento del 1943: il bombardamento degli alleati su Roma. Oggi questo è il vivace regno degli universitari che frequentano La Sapienza, l’ateneo più grande d’Europa.
Poi il 19 prosegue sempre più prossimo al centro. Ed eccoci a Viale Regina Margherita, fiancheggiato da ville e palazzi edificati tra fine Ottocento e primo Novecento. A poca distanza si trova una delle gemme meno conosciute di Roma: il piccolo ed eclettico quartiere Coppedè, dal nome dell’architetto che ne disegnò il progetto. Rimarrete a lungo a naso in su prima di decidervi a risalire sul tram. Magari potrete farlo dopo esservi concessi una sosta in uno dei parchi vicini: Villa Ada e Villa Torlonia.
Alla fermata di piazza Buenos Aires non perdetevi i bellissimi mosaici che ornano la facciata della chiesa di Santa Maria Addolorata. Ancora qualche fermata e siamo al Bioparco, il giardino zoologico più antico d’Italia.
Più avanti troviamo le tappe più importanti per gli amanti dell’arte: il Macro, Museo d’Arte contemporanea, il Museo Etrusco di Villa Giulia e la Galleria di Arte Moderna, situata tra il Tevere e Villa Borghese. Tra una sosta e l’altra, sarà praticamente quasi sera quando arriveremo all’ultima fermata, quella di piazza Risorgimento e ci potremo affacciare sullo spettacolo di piazza San Pietro e della Basilica rischiarata dalla luce dei lampioni…
Nicoletta Speltra