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Turisti per Caso Slow Tour numero 20

Itinerari d’inverno, perché il turista non va mai in letargo! In edicola e in digitale dal giovedì 20 ottobre

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Ultimamente in Italia si parla spesso di Borghi. Noi ne parliamo da tanto tempo e abbiamo fatto tantissimi filmati su Borghi più o meno sconosciuti. Un esempio che abbiamo molto apprezzato e di cui abbiamo scritto e filmato è il borgo di Biccari, in Puglia, che poi è diventato giustamente famoso nel mondo. Ma i nostri giretti turistici di questa estate ci hanno messo un po’ in crisi: c’è venuto da chiederci quanto i nostri Borghi possano cambiare in funzione del turismo, rischiando di perdere il proprio spirito, il proprio appeal fatto dalla vita vera, fondamentalmente delle persone che ci abitano, che ci vivono, che ci lavorano.

Il numero doppio di Turisti per Caso Slow Tour di novembre/dicembre è in edicola da giovedì 20 ottobre, anche in digitale su Sfogliami.it.

Davvero, che cosa è successo a certi nostri borghi (soprattutto quelli sul mare) che sono diventati o dei Luna Park o dei centri commerciali? Centri storici che rischiano di diventare dei non-luoghi pieni di boutique, gestite a volte da imprenditori che vengono da fuori, magari il milanese di turno (inteso come stereotipo antropologico) che rischia di importare un modo di essere e di intendere il commercio o la ristorazione, con quel piglio “metropolitano” che già ci esaspera in città, figuriamoci in vacanza?!

Naturalmente poi ci sono casi in cui il forestiero si innamora davvero del luogo e ne diventa custode convinto, ma qui la questione riguarda la mutazione socio-economica di un luogo, secondo modelli che ne stravolgono l’identità. E allora, ecco nel borgo che un tempo ci incantava per la vita vera che ci si poteva svolgere, ecco negozietti più o meno, fra virgolette, stupidini, con oggetti tutto sommato inutili, mentre magari manca un alimentari, manca la Farmacia, manca la Posta. E poi, nei ristoranti, cosa si mangia? Spesso è arrivato anche lì lo chef di turno, più o meno stellato, che si dà l’aria del grande chef televisivo. E allora vai con tagliolini a non so cosa, pesce e non so cos’altro, tutte arbitrarie “interpretazioni” della tradizione. E che magari si dimentica di mettere in tavola i veri prodotti del territorio. Ma dove sono finiti gli spaghetti con le vongole il pesce al forno da proverbiale trattoria italiana?

Siamo sicuri che sia questo quello che chiede il turista, oltretutto? Noi non ne siamo del tutto sicuri e abbiamo paura che stiamo facendo uno sbaglio enorme cambiando così totalmente il nostro tipo di vita all’italiana, con questa falsa, oltretutto stagionale, ambientazione senza carattere, standardizzata. Noi siamo il paese della diversità, da luogo a luogo, a pochi chilometri di distanza cambia dialetto, cambia il cibo, cambiano i prodotti locali e quasi il modo di prendere la vita! Perché standardizzarci così?! Il turismo può essere una risorsa, una spinta proprio per creare le condizioni affinché un Borgo non si spopoli e resti sé stesso. Se deve sconvolgere il mercato immobiliare e creare un deserto fatto di B&B e di seconde case, no grazie.

Syusy e Patrizio

In questo numero

Itinerari d’inverno, perché il turista non va mai in letargo! Diari e viaggi vicini e lontani. La rubrica dei viaggi impossibili in collaborazione con EMERGENCY: l’Ucraina oltre la guerra. In Italia: Natale al sud a Napoli e Pompei, in Sicilia in inverno con il cane, Syusy alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum, uno speciale sulla Guida Via Francigena, turismo accessibile in Veneto al Parco di Livelet. Inverno in montagna: Val Pusteria e Dolomiti, eco-turismo in Trentino a San Martino di Castrozza. Misteri per caso: dalla Transilvania alla Translucania, la tomba di Dracula è in Basilicata! Nel mondo: Simone Frignani e l’Europa in bicicletta (prima parte), un viaggio in solitaria in Sassonia, un weekend lungo in Romania, India del nord, Egitto irripetibile con l’incontro col dugongo (ormai estinto), fotoracconto in Paraguay.

ERRATA CORRIGE: Nell’intestazione dell’articolo sulla Val Pusteria – Dolomiti è riportata l’indicazione regionale sbagliata. Ovviamente non siamo in Veneto ma in Alto Adige.

Italia Slow Tour

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