Con un pescatore locale che gli fa da guida
Gli orti sociali e il peperone di Voghera
Una varietà di peperone tipica dell’Oltrepò Pavese
Devo dirlo: a me i peperoni piacciono, ma proprio non li digerisco. Invece pare che il Peperone di Voghera sia ottimo e digeribile.
Paola, casalinga di Voghera, fedele al proprio ruolo di cuoca provetta brava a fare la spesa (ha fatto libri sulla cucina tipica di Voghera) mi accompagna agli Orti Sociali della Caritas, dove un gruppo di ragazzi con qualche problema viene avviato alle pratiche agricole, con molto successo. Il coordinatore è Moreno, che ha messo a disposizione la sua terra, che era di suo nonno, che faceva l’ortolano. È davvero una bella situazione, nella primissima periferia della cittadina, che produce ortofrutta dove le casalinghe (e non solo) vanno a fare la spesa a chilometro zero.
Lì c’è Gianluca di Slow Food, che mi racconta le caratteristiche del peperone autoctono locale. Piccolo, squadrato, trilobato sotto e quadrilobato sopra, verde e poi giallo quando è maturo, questo peperone ha una caratteristica principale: la polpa dolce e soprattutto soda, con pochissima acqua. Questo lo rende perfetto per essere messo sott’olio o sott’aceto (oggi) e lo rendeva ottimo per essere trasportato lungo la famosa Via del sale. Negli anni ’50 è arrivata una malattia che l’ha decimato, adesso si sta riprendendo la sua coltura.
Patrizio Roversi
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